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ALLA GOLA




GRECIA, Atene. Luglio2016. All'inizio del 2015 le elezioni premiano il raggruppamento di sinistra SYRIZA e il leader Alexīs Tsipras del raggruppamento conquista la carica di Primo Ministro.

I tentativi di impostare un diverso rapporto con le istituzioni europee proseguono per alcuni mesi, fino a quando la Grecia si sottrae alla restituzione di un prestito al F.M.I, in scadenza a fine giugno. Da quel momento le trattative per ottenere nuovi aiuti, e una decurtazione del debito, divengono concitate. Ma la BCE smette di erogare credito alla Banca centrale greca.

Le conseguenze sono immediate: le banche chiudono gli sportelli, i prelievi vengono contingentati (unici prelievi consentiti tramite bancomat, a parte poche eccezioni). La crisi appare senza sbocchi e Tsipras sceglie di dare la parola ai greci tramite un referendum. La popolazione greca, esasperata, vota contro il piano presentato dai creditori. Ma il mandato espresso a Tsipras è di rimanere dentro l'Euro, o almeno questa è l'interpretazione del Premier. La trattativa con i partner europei sfocia infine in un accordo, per quanto i tempi concessi al governo greco per ottemperare alle risoluzioni prese siano strettissimi.





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